Nel mio viaggio nel vino del 2015, alla scoperta delle lande teutoniche della Mosella, mi sono imbattuto in un villaggio ameno denominato Urzig. Immerso nel mezzo di splendidi vigneti, è ubicato su un’ampia curva dell’omonimo fiume che da il nome alla regione, protetto da un crinale montuoso ricoperto di boschi di latifoglie; passeggiando ci si imbatte nella più antica meridiana di tutta la valle della Mosella ed il paesaggio con scorci sull’ansa del fiume ha una vista impagabile.
Il villaggio ha origini molto antiche risalenti all’epoca celto-romana ed è citato per la prima volta in un documento del 730 d.C. e oggigiorno passeggiare per il centro del paese, ammirando edifici a graticcio riccamente decorati, ti lascia la sensazione di immergerti in un paesaggio fiabesco. In Germania, questo luogo è ricordato per due avvenimenti particolari; il primo è relativo al raccapricciante omicidio di Kuno von Pfullingen, arcivescovo di Treviri, assassinato nel 1066 d.C. Già prevosto della Cattedrale di Colonia, subito dopo la nuova nomina venne rapito e portato al castello di Urzig e torturato per 14 giorni, dopodichè venne condotto su un cornicione e da lì gettato a terra e i suoi aguzzini dovettero ripetere tale gesto per altre due volte per avere ragione del malcapitato, al quale, una volta deceduto, venne tagliata la testa e lasciato il corpo disteso sul luogo dell’efferato omicidio. Trovato 30 giorni dopo dai vignaioli locali, venne sepolto ed in seguito il corpo venne trasferito all’Abbazia di Tholey grazie al vescovo Teodorico e su iniziativa dell’allora arcivescovo di Magonza, Sigfrido, fu incluso nel canone dei santi e dei martiri.
Il secondo, molto più ameno, si riferisce alla creazione di quello che viene denominato “Giardino delle spezie di Urziger” e relativa passeggiata, immersi ed in completa ammirazione di centinaia di piante perenni, erbe aromatiche e rose profumate che fanno da apripista alla scoperta del famoso vigneto “Urziger Wurzgarten , un tempo di completo appannaggio delle abbazie di Himmerod e Springiersbach che testimoniano, anche a queste latitudini, l’interesse storico del clero per i vigneti e prima di loro di proprietà degli italici legionari, tanto che a suffragare ciò esiste ancora un resto di un torchio romano dietro il villaggio in direzione Kinheim. Oggi, il vigneto è in mano a pochi viticoltori, tra i quali spicca la Weingut Dr. Loosen con il suo eclettico proprietario, Ernest, che ho avuto modo di conoscere e scambiare amabilmente alcune battute a margine di una splendida visita con degustazione, in una giornata piovigginosa dal vago sapore autunnale.
Tra le bottiglie acquistate, preziose come un vero e proprio bottino di guerra, mi sono lasciato tentare dallo stappare il Riesling Urziger Wurzgarten Alte Reben GG annata 2013 di 12,5°vol. prodotto su viti a piede franco che raggiungono i 120 anni, poste in un terreno chiamato “Urgluck”, un sito ripido che si inerpica dietro il villaggio nel cuore del Wurzgarten e forma un enorme anfiteatro naturale. Le viti crescono in un terreno vulcanico al alto contenuto di ferro e di ardesia rossa che lo rendono unico in tutta la Mosella. Vendemmia manuale, con selezione dei grappoli adatti ad una eccellente vinificazione, mosto che fermenta spontaneamente in botti da 1.000 litri e riposa 12 mesi sulle fecce fini senza alcun batonnage.
Ma veniamo alla degustazione.
Si presenta visivamente di un bel colore oro zecchino limpido e brillante senza alcuna sbavatura; al naso, dopo averlo roteato opportunamente nel bicchiere sprigiona nitidi ed inconfondibili sentori idrocarburici di benzina e gas metano in aggiunta alla classica pietra focaia che perdurano finchè non si è sopraffatti da chiari matrici fruttate di lime, pompelmo, pesca e mela oltre a un leggero sentore di miele e sul finale erbe aromatiche e speziature in cui domina un tocco di pepe bianco, quel tanto che basta da solleticarti le cavità nasali (c’è un motivo per cui il vigneto è chiamato “giardino delle spezie” Wurzgarten), in un contesto in cui più passa il tempo e più le note fumose emergono. .
In bocca entra in modo suadente ed è sensazionale nella sua espressione tipica di quello che deve essere un Riesling, con un’acidità tagliente e con una qualità gustativa di assoluto livello che ti lascia una chiara sensazione di profondità e di equilibrio e dove i rimandi fruttati lasciano repentinamente il posto ad una base speziata, ed ad una sferzata salmastra e minerale davvero notevole.
Che dire, ancora una volta i vini di Dr. Loosen si dimostrano all’altezza di un territorio magico in cui il Riesling trova la sua ideale dimora ed in particolare questo, attorniato dal “giardino delle spezie” che lo rendono ancora più particolare ed espressivo. Prosit!!!!!