Con la gran Rivoluzione venne su Napoleone, era un semplice soldato, ma ben presto fu notato. Ebbe i gradi di sergente, capitano assai mordente, maresciallo e poi maggiore, generale e Imperatore!!”

( da Eroi in pantofole – Ed. Paoline)

Il condottiero che ho studiato con entusiasmo e con particolare attenzione nell’arco dei miei studi dell’obbligo è stato senza orma di dubbio Napoleone Bonaparte, fondatore del Primo Impero francese, nonché politico e generale protagonista della prima fase della storia contemporanea europea, detta “età napoleonica”. Lungi da me in questo contesto ripercorrerne la vita, gli onori, la grandeur de France, la discesa e l’oblio, ma vorrei affrontare unicamente l’argomento ludico legato a quello che potremmo definire il “Napoleone enologico”.

Iniziamo col botto dicendo che il suo vino preferito fosse lo Chambertin, quindi pinot noir borgognone; siamo nel nord della Cote des Nuits a Gevrey-Chambertin che occupa i siti vinicoli più antichi della Borgogna (di recente riportati alla luce resti di un vigneto del I° secolo d.C.) che producono ben 26 Premier cru e 9 Grand Cru e quindi terra di massima elezione del Pinot Noir a livello mondiale.

Purtroppo, Napoleone Bonaparte, non era né un grande appassionato di vino né un buongustaio. Mangiava velocemente e beveva i suoi vini mescolati a metà con acqua (un vero e proprio eretico!!), però aveva naso e l’aveva messo in uno dei più grandi vini al mondo, lo Gevrey-Chambertin.

Chambertin deve il suo nome ad un contadino di nome "Bertin", proprietario di un terreno vicino ai vigneti dell'attuale Clos de Bèze, coltivato dai monaci dell'omonima abbazia. Vigneron di spessore e fine agricoltore, il vino del “champ de Bertin” ben presto assunse rinomanza al pari del più famoso Clos de Bèze. 

Andando a ripercorrerne la biografia, si desume che l’amore per lo Chambertin risalga al periodo in cui, giovane ufficiale di artiglieria, fosse di stanza in Cote-d’Or. Nel proseguo dell’epopea napoleonica, emerge un aneddoto che lo vede protagonista durante la campagna d’Egitto ( 1798-1801) e che venne riportato da Louis Antonie Fauvelet de Bourrienne, diplomatico e segretario privato dell’imperatore, che nelle sue memorie, racconta come Napoleone, durante la spedizione portò un numero considerevole di bottiglie di Chambertin da non riuscire a berle tutte; bottiglie che attraversarono due volte il mar Mediterraneo e il deserto, per poi essere riportate in Francia e nonostante ciò lo Chambertin stappato alla fine della campagna risultò migliore dell’inizio, in barba al viaggio e al cambiamento climatico….

Furono i commercianti della Maison Soupé et Pierrugues che fecero assemblare una cuvée di Chambertin scelta da Napoleone con annate vecchie di 5/6 anni e quindi presumibilmente datate 1792/1793. Da allora questa Maison è scomparsa nel nulla  e non c'è traccia dell'origine degli appezzamenti che sono entrati nella miscela della sua cuvée. È possibile immaginare che i climats utilizzati, appartengano oggi al Domaine  Rousseau o a quello di  Dugat-Py, e che i vini di questi produttori siano strettamente imparentati con quelli che beveva l'Imperatore!

Napoleone ne beveva ogni giorno mezza bottiglia ad ogni pasto e non mancava mai di tagliare il suo Chambertin con un volume d'acqua equivalente.

Si dice, in un misto di verità e leggenda che il giorno della tragica battaglia di Waterloo, non avesse bevuto il suo bicchiere di Chambertin venendo così sconfitto definitivamente dagli Inglesi. Qualcun altro afferma che invece avesse abusato del suo vino la notte prima della battaglia e che fosse ubriaco durante i combattimenti al punto di cadere da cavallo compromettendone l’esito.

Napoleone amava anche lo Champagne (sempre con aggiunta di acqua), ma questa è tutta un’altra storia…..

Nell’aprile 2013, in quella che definisco la mia vera campagna di Borgogna, dopo averne saggiato la magnificenza nel 2006 e in parte nel 2011, mi accingevo, come un novello Napoleone a conquistare la Cote d’Or con la visita al Domaine de la Romanèe-Conti e nel proseguo delle mie scorribande enologiche ad imbattermi, proprio a Gevrey-Chambertin con un vigneron eclettico, tale Harmand-Geoffroy, visivamente dotato di un paio di baffetti degni di un ufficiale di cavalleria dell’esercito napoleonico. Un vigneron tutto di un pezzo che, come tutti i viticoltori francesi che si rispettano partono un po’ in sordina, un po’ dubbiosi sull’interlocutore che hanno davanti (qualcuno direbbe snob) che poi si aprono alla prima domanda tecnica o alla vista di una bottiglia di Barolo appositamente portata dall’Italia come omaggio. Amante del Piemonte e del Nebbiolo, è bastato toccargli le corde giuste per aprirsi come i suoi splendidi vini e come il suo Gevrey-Chambertin 1° cru Lavaux St-Jacques annata 2008, di 13, 0° gradi che aperto 5 ore prima di essere servito nell’apposito balloon tipo Burgundy, si mostra cromaticamente di un bel rosso rubino scuro, scarlatto, che sembra imprigionare nei suoi riflessi granata tutta la gloria del sole al tramonto; il naso si dimostra inizialmente un po’ sauvage con forti elementi di sottobosco mixati con frutta rossa matura, ciliegia, amarena e bacche scure, ma poi si viene travolti da nitide sensazioni speziate e terrose, tartufate, fungine e sul finale una bella nota di cacao dolce.

In bocca, nonostante un iniziale attacco tannico che comunque non disturba, si rivela con un’acidità media, decisamente minerale e direi anche con una certa eleganza e raffinatezza. Ottima la corrispondenza gusto/olfattiva e con una persistenza aromatica degna di uno Gevrey, che dimostra di possedere una notevole struttura e che ben rappresenta l’archetipo dei vini di questa terra eccezionale. Un vino risultato da una vinificazione tradizionale, con diraspatura, macerazione a freddo per 5 giorni e fermentazioni che durano da 15 a 21 giorni a seconda dell’annata; un vino fedele alla tipicità del terroir di Gevrey. 

Se Napoleone iniziasse oggi una delle sue campagne, forse e dico forse, degustando questo Gevrey, non si sognerebbe più di allungarlo con l’acqua. 

Io per non sbagliare, mi bevo un altro bicchiere alla mia e alla vostra salute. Prosit!!!