…..you are so beautiful to me can't you see
you're everything I hoped for
you're everything I need….

(Bill Preston/Joe Cocker- 1974)


Recensione da leggere possibilmente con in sottofondo “You are so beautiful” interpretata da Joe Cocker….

….dedicata alla Donna che Amo.


Non sono un artista, ma se lo fossi stato e mi avessero chiesto quale canzone avrei voluto scrivere ed interpretare, non avrei avuto alcun dubbio nel rispondere: “You are so beautiful”

Una melodia che riduttivamente potrei definire come un inno all’Amore, quello vero. Basta ascoltarla e l’apparente semplicità delle sue parole inducono a guardare dentro alle cose, sapendo e dovendo andare oltre, spogliandosi di tutto e ritrovando quell’innocenza che è la forma di essenza più difficile. E’ un testo talmente intimo e profondo che scava nel cuore e lo scalfisce lasciando un’impronta indelebile.

Le poche parole, dense di significato, sono un tributo ad una persona speciale e a quanto sia bella ed importante nella vita della persona che sta cantando. Nella fattispecie al grandissimo e compianto Joe Cocker, che dà vita ad un’interpretazione emozionante e struggente, al limite della sofferenza, vista non come patimento, ma come qualcosa che lo rende meritevole di essere amato. Bill Preston, eclettico cantautore, tra l’altro coautore di Get back dei Beatles (era con loro nel famoso concerto sul tetto), la scrisse nel lontano 1974, ma oggi come non mai è così attuale per chi sta stendendo queste poche righe ed ogni qualvolta l’ascolto nella versione graffiante di Cocker, non posso fare a meno di riflettere sul significato dell’Amore e sull’importanza della donna speciale che è dentro la mia vita. 

Nel testo, questa persona è vista come portatrice di gioia e felicità, un sogno e una luce che brilla nell’oscurità ed è come se i problemi e le difficoltà quotidiane sparissero e tutto si illumini quando è presente. La luce che emana è il potere dell’Amore che, attraverso di lei, riesce a dare un senso alla mia esistenza, letteralmente inondato da un’energia potente e positiva. 

Traspare, nella canzone, ma anche nella realtà che vivo, che la persona amata è un dono divino, prezioso, da custodire e curare ogni giorno, amorevolmente e gelosamente, come il più raro dei tesori. Un dono dal valore inestimabile al quale posso solo esprimere un profondo senso di gratitudine per quanto riesca a farmi sentire un uomo migliore. A volte mi chiedo se sto meritando tutto questo…..ma non riesco a darmi una risposta e forse non è poi così importante saperlo, quello che so però è che tutto ciò mi fa sentire vivo!! 

Non nego di aver desiderato una seconda chance nella mia vita e penso che la forza del destino abbia intersecato, al culmine della mia maturità di uomo, due anime che hanno viaggiato su linee parallele per troppo tempo e che al momento opportuno si sono ritrovate, per percorrere insieme un’unica strada.

E’ probabile che il mio carattere appassionato e malinconicamente sognante di inguaribile romantico possa ulteriormente influire su tutto ciò, ma sono ben felice di esserlo ed il mio romanticismo si esprime a tutto tondo anche in campo enologico. Sono un romantico del vino, appassionato di una viticoltura eroica e sofferta, come i patimenti dell’Amore, ma che portano con inarrendevole perseveranza e fiducia  a qualcosa di magico e straordinario. 

Ci sono vini, rari, che in determinate situazioni non amo condividere con nessuno, talmente sono intimi e se penso a un vino di questo genere e che possa rappresentare l’emblema del vero Amore, risultando il pretesto per pensare e ringraziare dal profondo del mio cuore la donna speciale che Amo e che mi sta accanto, ho solo un nome in mente: Chassagne Montrachet. 

Quello che ho degustato, nella fattispecie lo Chassagne Montrachet premier cru Morgeot annata 2013 di 13,5° vol. del Domaine Ramonet è un vino non per tutti e non mi riferisco al suo valore (sopra i 300 euro), ma al palato, che deve necessariamente essere di quelli allenati, che hanno veleggiato i mari burrascosi della vita.

Vorrei, per questa volta, lasciar da parte ogni descrizione tecnica relativamente al Domaine, tra l’altro conosciutissimo agli appassionati borgognoni e non solo, facendomi sopraffare dalle pure emozioni, dal sentimento e dalla felicità che solo certi vini riescono ad infonderti, lasciandomi cullare dalle note di You are so beautiful  e dal suo miglior interprete di sempre.

L’ho stappata delicatamente e con atteggiamento reverenziale che ben si adatta a questo standard di bottiglia di pregio; il tappo sano e profumato ha lasciato trasparire immediatamente di essere al cospetto di un vino di classe. Versato nell’ampio balloon tipo Burgundy, si presenta di un elegantissimo color oro pallido limpido e uniforme. L’ho pazientemente atteso, l’ho ammirato più e più volte e l’ho ascoltato in religioso silenzio, poi ho afferrato il bicchiere per lo stelo, l’ho riguardato e roteato lentamente, per poi portarlo al naso ed immediatamente sono stato travolto da un tripudio di frutta gialla, mela e pera, per poi essere avvolto da una sensualissima brezza di limone maturo e sul finale un tocco floreale di camomilla.  Sensazioni olfattive davvero ammalianti che in parte mi stordiscono e che mi fanno sentire come un novello Ulisse, esercitandomi un’ineluttabile attrazione al pari del canto delle sirene. 

Un naso decisamente minerale e allo stesso tempo distintivo e leggiadro. 

Posso passare per blasfemo, ma vi assicuro che in bocca è un vino paradisiaco, morbido e maliziosamente suadente come le labbra di una giovane donna, ma anche ricco di personalità ed iconico come la Hepburn in colazione da Tiffany, con una malinconica eleganza non vincolata dal tempo o dalla moda ma da una grazia e da una raffinatezza duratura.

I rimandi olfattivi di limone si ripropongono al palato e chiude con un retrogusto di nocciola, leggermente amaricante ma talmente persistente da rimaner impresso con una magica sensazione di eternità.

Uni vino monumentale, strutturato, impegnativo, che però riesce a scaldarmi il cuore e a lasciarmi sensazioni di imperitura memoria. 

Un po’ trasognante, calice in mano e con ancora in sottofondo le ultime note di questa magistrale interpretazione, con sguardo fisso ed assorto mi immergo completamente nella fotografia posta sul mobile di casa, raffigurante un frammento di felicità di noi due e penso che lei è davvero così bella per me….ed una lacrima di gioia cade lentamente accarezzando il mio viso, mentre lei fatalmente scivola nel mio cuore.